mafalda
(lunedì 20 ottobre 2014)
Categoria:
Malinconia
Riflessione .....
Per non usare la parola eutanasia o peggio suicidio , oggi sempre piu' spesso dopo una diagnosi di malattia incurabile , sui giornali leggo di "diritto di morire con dignità " .
Il 1° novembre, dopo il compleanno di suo marito, in una clinica dell' Oregon dove si procura la dolce morte per malati terminali , una giovane donna con un tumore al cervello ,alla quale hanno diagnosticato sei mesi di vita, porra' fine ai suoi giorni .
Chissà come starà vivendo adesso, se il sapere il giorno e l'ora della morte ,non aggiungerà angoscia e paura alle sue gravi condizioni di salute. Allora mi e vi domando : cosa si intende per morire con dignità ? Morire per non provare piu' dolore ? O forse piu' materialmente potersi muovere, mangiare, lavarsi, senza bisogno dell'aiuto di qualcuno o meglio , senza essere di peso a qualcuno ?
Sto pensando a mio cognato , stessa malattia stessa diagnosi eppure , aiutandolo con le adeguate terapie , i medici sono riusciti a controllare quei dolori insostenibili altrimenti e .....ricordo con commozione l'ultimo periodo della sua vita in cui è dipeso completamente da tutti e da tutto . Non gli sono mancati rispetto ne' affetto profondi tutti i santi giorni... dalla pulizia personale al momento del pranzo quando veniva imboccato come un bambino ,dal modo in cui veniva girato nel letto, a come ci rivolgevamo a lui, parlandogli fino alla fine .E' stata una morte dignitosa, perché tutti noi che gli eravamo accanto, abbiamo sempre pensato che la sua vita valeva, ed ha avuto valore fino alla fine.
Secondo voi , quello che oggi chiamano "il diritto di morire con dignità " o forse più brutalmente "omicidio autorizzato " puo' dipendere dalla paura di capire che per gli altri ormai non valiamo piu' niente?